maitre de salle

saré: chiedo scusa, puó spostare un po’ la sedia perchè non riesco a passare…?

cliente (75enne, gruppo rinomato della torino bene): ma forse non dovrebbe dimagrire un po’ lei?!?!

saré: ha assolutamente ragione, ma se sposta un po’ la sedia posso servirla…

ecco… io, ora, a quasi 40 anni… cosa dovrei pensare?!?!

ma come puó un uomo permettersi di dire una cosa del genere?!?! come puó un uomo…

no! un cazzo!!!

non sei un uomo…

sei solo un povero coglione!!!

le persone come te devono avere il nulla!!!

io ho 38 anni. sono laureata in psicologia, ho scelto di lasciare il sociale, l’ho scelto io…!!! non sono stata licenziata!!! e ho scelto di tornare a lavorare nei ristoranti!!!

non so quanti master ho fatto in vita mia, e quante cose ho letto…

ora sono al terzo livello AIS… studio appena ho un minimo di tempo e ho paura di non passare l’esame… SEMPRE!!! perché non mi sento saputa, anzi!!!

e tu!!! vecchio di merda… di permetti di insultarmi senza conoscere nulla di me, senza neanche sapere come lavoro, quanto cuore e dedizione metto in quel che faccio…

tu! faccia di cazzo, mi hai solo ferita.

ma la stupida sono io…

xchè so di esser figa, di aver avuto più compagni di cui tu possa manco immaginare!!! e io non li ho pagati…!!! al contrario di te…

sfigato del cazzo!!!

io potró dimagrire, tu potrai solo morire!!!

day off

oggi mi è stato chiesto di andare a lavorare nel mio giorno libero…

ho dato un no fermo!

“basta essere sempre disponibili con tutti”… pensavo…

e lui continuava…

“tanto lo so che sarai da sola, che ti annoierai, che non hai nulla da fare, tutta sola, solo con le gatte…”

voleva esser simpatico… credo…

bhé…

non lo è stato…

mi ha ferito… ma non lui… né le parole a vanvera (che letteralmente vuol dire “col culo”!!!) che ha pronunciato…

ma il sapere la sua visione di me solo perché non sono fidanzata…

(è uno stereotipo, lo so!)

e poi perché è vero che spesso sono sola, se non per la maggior parte del tempo… e mi annoio…

è vero…!

ma lui non sa quanto io abbia investito nelle mie relazioni… e quanto poco abbia ricevuto, ottenuto…

lui non lo sa… ma lo so io.

mi è spiaciuto sentirmi fragile di fronte a questa persona che conosco da così poco… e mi è spiaciuto che lui abbia capito tutto di me in così poco…

e comunque fanculo! il mio giorno libero non lavoro!!!

fango

ho sicuramente sbagliato molto…

molto ad ascoltare il cuore e non la vita, che il contrario diceva, e lo sapevo di sbagliare, eccome lo sapevo!!! ma sono andata avanti, senza paura di sbucciarmi le ginocchia… tanto anche se si dovessero rompere… si possono aggiustare!!!

ed infatti si son spezzate le gambe…

ed ora, anche se cammino, ho dei momenti di ricaduta, che mi fanno fare dei passi falsi, dei passetti, che non riesco bene a controllare, ma durano pochi istanti… 

pochi momenti di indecisioni, senza rimpianti, per carità!!! quello mai… 

ma l’unica cosa che vorrei sarebbe cancellare certe storte alle caviglie, certe incertezze…

vorrei le gambe di quel personaggio del telefilm “l’uomo da un milione di dollari” o roba del genere… comunque gambe bioniche!!! che mai si spezzano… 

anche perché spezzarti le gambe non vuol dire che la volta dopo tu non te le potresti spezzare nuovamente, e forse ancora in più punti…!!!

chissà… ho dubbi grandi che dagli errori sempre si possa imparare…

mi sembra di non imparare mai nulla…

di andarci sempre sotto… di sentire sempre le povere ginocchia che cigolano, doloranti…

sento di star per cadere… ma non smetto mai di correre…

cazzo!!! e se non avessi mai imparato a correre?!?!?! 

come sarebbe la mia vita?!?!?! 

senza cicatrici, senza lividi, senza segni… 

poco vita e molto quadro, magari bellissima, ma statica…

anche ora… vorrei fare una corsa a perdifiato… tutti mi dicono di farla, ma io so che non devo, che il terreno non mi sorregge, che c’è umidità e le foglie mi possono far precipitare in una pozza di fango… sì, mi potrei solo sporcare, ma forse il fango farò fatica a togliermelo di dosso… 

ma io vorrei che quel fango mi avvolgesse… vorrei che mi levigasse la pelle, che mi  penetrasse nei pori… sentirlo diventare mio…

io non ho paura,

è il fango che fa paura…

è scivoloso, scuro, non sai bene cosa c’è sotto, anche se è sottile… lieve… 

ma a me piace un sacco quel fango… 

però lui fa di tutto per allontanarmi… per farmi sentire una tetraplegica che non può affrontarlo… 

io ho sbagliato molto…

sicuramente ho sbagliato molto… 

ma il fango è tuo amico se lo conosci… non puoi scivolare così lontano…

non puoi farti così male, anche perché male me ne ha già fatto… e lo ricordo…

ma è vero! alla fine non si impara mai un cazzo…

 

oggi.

tutto inizia oggi.

né di lunedì, né il primo di gennaio.

quando senti la necessità di un cambiamento, forte, complesso e che richiede una costanza e una determinazione che poco ti appartiene non puoi permetterti di rimandare. ora e subito!

ho comprato un vino che non conosco e l’ho messo in frigo, per celebrare questo inizio, che mi spaventa, soprattutto perché non so se lo porterò a termine, ma lo voglio e lo festeggio, sperando sia di buon auspicio…

la forza che ho sempre messo nelle mie lotte ora la voglio incalanare per me. per migliorare me stessa, senza mettere avanti nessun altro se non la mia persona, che ad oggi mi sta stretta e non mi rispecchia più molto…

tentar non nuoce, si dice… ma io voglio riuscirci!

voglio ricominciare ad essere orgogliosa di me, voglio ricominciare a far parte di me!!

good luck!

sentirsi agghiacciati…

dalle parole di chi finalmente ha raggiunto l’obiettivo tanto desiderato, perché forse l’obiettivo non era suo, ma dettato dalla società, dal timore di perdere l’agio, forse era solo riconoscenza verso chi in quell’obiettivo invece credeva eccome.

vedere che nulla si fa per far crescere la creatura con amore, non nominare ma nascondere, non curarsi, non proteggersi, non vantarsene neanche!!!

perché dovranno ora esistere due vite infelici? per il poco coraggio di una sola, e la poca attenzione di una terza.

l’attesa

partenza…

bere tanto la sera prima per esser certi di dormire, dormire niente, l’ansia della partenza mi ha sempre sopraffatta, vorrei chiudere gli occhi ed essere già a destinazione, l’ansia di andare mi sovraeccita, voler vedere e vivere novità, allontanarsi da tutto per poi tornare dal mio tutto.

pronti, partenza, via!

perché rientrate a casa? perché?!?!

dopo aver sorbito le vostre 200 foto di mare, gamberoni, birre e tramonti, le 3000 stories di balletti, gattini, passeggiate, tuffi, ora rientrate a casa.

con la depressione, la malinconia, la nostalgia, iniziate già a lamentarvi del freddo (ma veramente?!?! ma veramente vi permettete dopo i 40 gradi degli ultimi 2 mesi?!?!?! ma che cazz!!!) e con le continue frasi “io non torno più” “si ricomincia a lavorare” “si stava meglio in spiaggia”… uff la noia mortale!!!

vi assicuro che a torino con questa frescura e senza di voi, palle al cazzo, si sta da dio…

vi svelo un segreto (ed allo stesso tempo vi do un consiglio)… si puó lavorare come tutti gli altri giorni dell’anno e non ammorbare il prossimo con inutili lamentele.

ah… dimenticavo… io in vacanza ci devo ancora andare!!! -3 🤣🤣🤣

a volte ritorno

ed eccomi qui…

dopo più di due anni, a rifugiarmi ancora dietro le lettere, le parole, i pensieri…

due anni passati, vissuti, e cambiati.

da qui si ritorna a me, al mio modo di vivere, alla mia fottuta anarchia personale, ed al mio cinismo ai piú incompreso e che tanto mi diverte.

da qui si ritorna a dare importanza alle persone che hanno il coraggio di alzare la testa, senza timori, senza aver bisogno di continue stampelle!!!

da qui si ritorna.

da qui ritorno.

… ale…

l’eleganza dei numeri, disposti in formule, spiegati con deficienze…ci sono rapporti matematici impossibili per me da comprendere,

relazioni umane altrettanto complesse,

ma che sempre hanno un senso, ed allo stesso tempo un risultato,

anche seppur uguale e contrario…

farò una ponderata media,

ma non necessita ora il risultato…

almost happy…

dai appuntamento ad un’amica che non vedi da tempo, tarda mezz’ora… pensi che neanche un uomo avresti accettato di aspettare tanto, ma resti seduta nel locale, finisci la birra, la aspetti per ordinarne un’altra.lei arriva, mi fa piacere vederla e sapere come vanno le sue cose.

mi parla, parla quasi sempre lei, ma perché io rimango a bocca aperta…: una donna che mi parla del suo lavoro innamorata, la invidio, sì… la invidio proprio, e vedo la sua gioia negli occhi, e vorrei tanto ritrovare quella luce… 

le relazioni con gli uomini sono ormai messe da parte, non mi soddisfano, non apprezzo come mi trattano, le libertà che scelgono di avere con me… 

con gli amici ho fatto una grande selezione ultimamente, troppo stanca dei continui alti e bassi… delle idiozie gratuite, e mi sento finalmente soddisfatta di chi è al mio fianco, perché so che sono persone di cui posso fidarmi ad occhi chiusi e su cui posso contare.

il lavoro… è solo tale… e dato che occupa la maggior parte delle mie ore questo mi frustra parecchio… sono anni ormai che non ho un moto di gioia nel mio lavoro… sempre uguale, sempre lo stesso… cerco altro da 4 anni… qualunque cosa… solo per cambiare, cambiare ambiente, facce, mansioni, imparare qualcosa di nuovo… a me la staticità mi preoccupa ed uccide lentamente…

e la mia amica questa sera mi ha prospettato qualcosa di diverso… lavorare con amore, facendo cose che sono dettate dalla professionalità e dalla competenza, fissarsi degli obiettivi, non rimanere sempre ferma, ma spronarsi a raggiungere vette.

nel mio lavoro questo non è possibile, non c’è mai nulla di nuovo, nessuna prospettiva futura, nulla che possa farmi crescere come persona né professionalmente…

diviene quasi immobilità, noia mista ad odori acri, la voglia solo di uscire dall’ufficio per poter vivere e pensare, leggere e studiare…

vorrei un cambiamento professionale, essere riconosciuta nelle capacità che ho…

so di stare bene, di voler stare da sola e di non aver bisogno di un uomo che mi dica cosa fare, per carità!!! ma se avessi un cambiamento lavorativo credo che potrei essere quasi felice…

sì… potrei fissarmi anche io un obiettivo… la quasi felicità! 

ora provo a raggiungerla…